La saliva, un bene prezioso

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La saliva è un fluido secreto dalle ghiandole salivari maggiori (parotide, sottomandibolare e sottolinguale) e minori, ed è il risultato di una secrezione sierosa e di una secrezione mucosa, che nel cavo orale confluiscono e si miscelano dando come prodotto finale la saliva, appunto.

La produzione di saliva è regolata dal sistema nervoso centrale ed è influenzata da molti fattori, come il ritmo circadiano, l’età, l’assunzione di farmaci, patologie ghiandolari e patologie sistemiche.

La saliva ha una molteplicità di funzioni, tutte molto importanti , che possono esplicarsi grazie alla sua composizione.

  • La funzione digestiva avviene grazie alla formazione del bolo alimentare e grazie alla presenza di enzimi come l’amilasi e la lipasi;
  • La funzione lubrificante permette la masticazione e la fonazione ed è possibile grazie alla presenza nella saliva della Mucina, una glicoproteina che grazie alla sua viscosità nutre le mucose e crea una pellicola protettiva;
  • La saliva svolge una funzione protettiva non solo sulle mucose, ma anche e soprattutto sui denti: in primo luogo compie un’azione di detersione dai residui di cibo, contiene proteine come lisozima,  lattoferrina e immunoglobuline ( IgA) che hanno proprietà antibatteriche e immunitarie; la presenza di ioni bicarbonato consente il mantenimento di un Ph neutro, sfavorevole alla proliferazione fungina, e la presenza di Calcio, Sodio, Fosfato e Fluoro dà luogo ad una continua rimineralizzazione dello smalto dentale.

Il modo di dire leccarsi le ferite trova riscontro nel fatto che la saliva ha anche capacità di disinfettare e accelerare la guarigione delle ferite: contiene infatti una molecola di nome Istatina che ha proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti.

In ultimo ma non ultimo, la saliva contribuisce ai complessi meccanismi che permettono la percezione dei gusti.
Va da sè che una mancanza di saliva, che si definisce Xerostomia, porta ad una serie di problematiche di non poco conto, come l’insorgenza di infezioni fungine, come la Candidosi; di carie destruenti agli elementi dentali, che avranno uno smalto più facilmente aggredibile; difficoltà nella fonazione e soprattutto nella deglutizione; alterazioni nella percezione dei sapori; fragilità delle mucose che diventeranno facilmente traumatizzabili.

La cause di un ridotto flusso salivare possono essere molte: le più frequenti sono alterazioni della struttura delle ghiandole salivari in conseguenza di cicli di radioterapia al distretto testa-collo; malattie sistemiche come la Sindrome di Sjogren, assunzione cronica di uno o più farmaci.

In caso di ridotto flusso salivare si può cercare di migliorare la situazione stimolando la ghiandola a produrre più saliva, con caramelle o chewing gum senza zucchero, purché sia rimasta una funzionalità residua.  Altrimenti si può ricorrere all’utilizzo dei cosiddetti sostituti salivari, in formulazione gel o spray, per cercare di ripristinare almeno in parte le funzioni normalmente svolte dalla saliva.

A cura della Dott.ssa Daniela Uglietti | Specializzata in Patologia Orale e Parodontologia

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